Tammurriata

 

a cura di Dantina Grosso e Debora Malerba


La tammurriata è una danza tradizionale della Campania, inclusa nella famiglia delle Tarantelle meridionali, di cui costituisce un sottogruppo specifico e variegato.

Detta «’o canto e ’o ball ’n copp o’ tamurr» (canto e ballo sul tamburo) fa parte di quei riti propiziatori, connesi ai cicli riproduttivi della terra, e devozionali, legati alla devozione mariana.

Secondo alcune leggende popolari le Madonne sono sette sorelle, differenti a seconda della zona in cui la leggenda ha origine.

Da ciò ne deriva che i Santuari in cui si venerano sono annualmente meta di migliaia di pellegrini i quali, dopo la celebrazione della messa, si accalcano all’esterno e nelle vicinanze della chiesa abbandonandosi alla Tammurriata.

Così come cambiano le caratteristiche delle madonne, le usanze e le flessioni dialettali di paese in paese, così, di santuario in santuario mutano gli stili delle tammurriate che, come le madonne, sono sette (Tammurriata dell’agro nocero-sarnese, La Sommese, La Terzignese, La Giuglianese, l’Avvocata, la Pimontese – o dei Monti Lattari- e ’O ball’ ’e l’urzo – o marcianisana).

La danza, marcata dal ritmo della tammorra, e dalla voce del cantore, si esegue in coppie (miste e non) con l’uso delle castagnette che, oltre a fornire il ritmo di base, danno origine a movimenti di mani, braccia e busto che caratterizzano l’intera danza, conferendo espressività ai movimenti dei ballerini che diversamente non si avrebbero.

Durante il laboratorio saranno comunicate e insegnate le dinamiche, la complicità e l’intesa di coppia, le intenzioni della danza e l’evoluzione nel tempo.

Si approfondiranno gli aspetti teorico-pratici, danza della festa, nei suoi significati e nella sua struttura. Verranno descritti e praticati i passi (passo per camminare, per girare, frontale) le “votate”, le posture, la dinamica della danza, la coreografia, la gestualità ecc.